mercoledì 29 luglio 2009

casino totale

oggi 800 calorie: ce l'ho messa tutta, ma un gelato e 5 pesche noci mi sono piombati tra capo e collo. ma non è questo che conta.
quello che conta è il casino. sto affogando nel casino. ho segnato che peso 50 ma ho scoperto che non è vero perchè la bilancia si è rotta e quindi affogo nell'incertezza, la terribile incertezza di chi vaga nel buio a tentoni e non capisce un cazzo, non capisce se sta andando avanti, se sta tornando indietro, se sta avanzando molto o quello che ha fatto e che sta facendo è nulla.
intanto perdo i capelli, il campeggio si avvicina, la mia capo scout mi costringerà ad abbuffarmi, mi sento terribilmente sola e ho paura.
si, ho paura di tutto e insieme non me ne importa più di niente.
ho bisogno di amore e insieme vorrei chiudermi a riccio e stare sola per sempre.
il telefono non squilla.
quando mi alzo vedo tutto nero e per qualche secondo barcollo.
dopo soli venti minuti di cyclette sono scesa in un bagno di sudore.
sono stanca nonostante tutte queste calorie.
ho chiamato la mia capo scout e il telefono ha suonato, suonato, per quasi un minuto.
niente.
ho riattaccato, ed è stato silenzio. un silenzio che uccide.
non so quanti chili peso, non so se sto dimagrendo o ingrassando, non so chi sono e dove voglio andare a finire, non so se in questo mondo c'è qualcuno che mi ama davvero o se do solo fastidio.
giuro che non lo so.

sono un animale in gabbia: la porta si è chiusa e io non posso che gemere e accucciarmi nel buio. sono un pulcino che voleva volare ed è rimasto lì, fermo, accecato dal sole. sono una gallina messa all'ingrasso che non vuole cedere, non vuole, tira, resiste, viene costretta; ma non può far altro, si piega e mangia. dicono che è per il suo bene ma lo fanno per tirarle il collo. sono una fontana prosciugata nell'estate, una farfalla che sbatte le alucce stupidamente perchè ha dimenticato come si fa a volare, materiale da discarica che ha dimenticato come si fa a sorridere. giuro, non so più sorridere. davanti allo specchio faccio le prove, tiro la bocca in su, ma non mi viene. sono uno schifo di stronzo calpestato per la strada. sono un fiore piegato dalla pioggia. sono un riccio che aggiunge aculei alla sua corazza. sono un riccio di castagna spinoso e una zanzara tigre. sono un semino senza terra, arrabbiato con chi l'ha raccolto e l'ha messo lì su un davanzale, a morire nell'aria e nel sole.

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